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Cartina di Malta

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La bandiera e l'Inno

Presentazione

Il territorio

Cartina di Malta

Mappa di Malta che mostra i principali centri abitati di questo paese arcipelagico nel Mar Mediterraneo

Gmap

Il paesaggio, tra fiordi e falesie

I colori della macchia mediterranea

La fauna

L'economia

Cenni storici

La capitale La Valletta Foto Panorama del porto di La Valletta

La città dei Cavalieri

Luoghi e monumenti d'interesse storico-artistico City Gate St. James Bastions La chiesa di Nostra Signora della Vittoria L'Auberge de Castille Gli Upper Barracca Gardens St. James Church Castellania St. Paul's Shipwreck Church L'Auberge de Provence St. John's Co-Cathedral National Library Il Palazzo del Gran Maestro Fort St. Elmo Il Manoel Theatre L'Auberge d'Aragona The Holy Infirmary I Lower Barracca Gardens Il National Museum of Fine Arts

Piccolo lessico Ordine di Malta

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Il Libro dei Fatti di Malta Foto

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La bandiera: due bande verticali uguali di bianco (lato paranco) e rosso; nell'angolo superiore del paranco c'è una rappresentazione della Croce di Giorgio, bordata di rosso; secondo la leggenda, i colori sono ripresi dallo stendardo a scacchi rossi e bianchi del conte Ruggero di Sicilia che rimosse un angolo bicolore e lo concesse a Malta nel 1091; una spiegazione incontestata è che i colori sono quelli dei Cavalieri di San Giovanni che governarono Malta dal 1530 al 1798; nel 1942, re Giorgio VI del Regno Unito assegnò la George Cross agli isolani per il loro eccezionale coraggio e galanteria nella seconda guerra mondiale; dall'indipendenza nel 1964, la George Cross bordata di rosso è apparsa direttamente sul campo bianco. Inno di Malta.

Bandiera di Malta

GEOGRAFIA - EUROPA - MALTA

PRESENTAZIONE

Arcipelago del Mediterraneo centro-meridionale fra la costa siciliana e quella tunisina, di cui fanno parte le isole di Malta, Gozo, Comino e altre minori, per un'estensione di 315,6 kmq e una popolazione di 469.730 (2024) abitanti, con una densità di 1.267 abitanti per kmq. La popolazione è costituita prevalentemente da Maltesi (93,8%) e da una minoranza inglese (2,1%). Lingue ufficiali sono il maltese e l'inglese. La religione dominante è la cattolica (92,7%). Malta, indipendente dal 1964, subì nel 1974 un'importante modifica istituzionale divenendo, da Stato associato al Commonwealth, una Repubblica: il titolo di capo dello Stato, già attribuito alla regina d'Inghilterra, è stato assunto dal presidente della Repubblica maltese. Il potere legislativo è esercitato dalla Camera dei rappresentanti, composta da 65 membri eletti col sistema proporzionale per cinque anni a suffragio universale. Il potere esecutivo è attribuito al Governo, presieduto da un primo ministro e responsabile davanti alla Camera dei rappresentanti. L'unità monetaria è la sterlina maltese. La capitale è La Valletta (7.173 ab.).

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IL TERRITORIO

L'arcipelago maltese ha avuto origine dall'emersione di sedimenti calcarei marini e presenta rilievi principalmente collinari. Le ondulazioni (260 m), che si elevano nella parte sud-occidentale dell'Isola di Malta, s'inaspriscono là dove sono state erose e scavate da fenomeni carsici, dando luogo a paesaggi aridi e rocciosi. Dato il clima e le caratteristiche del territorio, non esistono fiumi e persino la vegetazione, di tipo mediterraneo, è molto rada. Le coste sono alte, frastagliate e solcate da profonde insenature, generate dall'immersione di valli preesistenti. Il clima, di tipo mediterraneo, è molto secco. Le precipitazioni, scarse in verità, si concentrano nella stagione invernale e sono nulle in estate. Nei mesi estivi soffia lo scirocco, in autunno e in inverno forti venti da Nord-Ovest.

Cartina di Malta

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Mappa di Malta che mostra i principali centri abitati di questo paese arcipelagico nel Mar Mediterraneo.

Mappa di Malta che mostra i principali centri abitati di questo paese arcipelagico nel Mar Mediterraneo

IL PAESAGGIO, TRA FIORDI E FALESIE

Nei millenni le stratificazioni sono state movimentate da vari fenomeni di erosione, che hanno creato corrugamenti e valli, conferendo una grande varietà al profilo dell'isola. A Nord le valli digradano dolcemente verso il mare, dove creano arenili e insenature, che poi diventano baie e fiordi profondi. A Sud invece sono presenti alte e scoscese falesie. Le faglie settentrionali di Malta, chiamate wied, solcano profondamente il territorio in direzione Nord-Est/Sud-Ovest. La grande faglia centrale, che divide in due l'isola da Est a Ovest con una ripida scarpata naturale, è stata utilizzata come linea difensiva fortificata già dai Cavalieri di San Giovanni e, successivamente, rinforzata e organizzata con fortini e camminamenti dagli Inglesi alla fine dell'Ottocento, con il nome di Victoria Lines. Nell'antichità i fiumi hanno avuto un ruolo importante nell'aggredire e solcare con profonde gole il tenero suolo, calcareo e argilloso dell'isola. Oggi i fiumi sono completamente scomparsi e i loro corsi si inondano per poche ore solo durante i periodi di pioggia dell'autunno-inverno.

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I COLORI DELLA MACCHIA MEDITTERANEA

La natura calcarea del suolo, il clima secco per buona parte dell'anno, la forza dei venti non favoriscono la crescita e lo sviluppo di specie arboree ad alto fusto. Il paesaggio delle isole maltesi ha infatti un aspetto sassoso, accentuato dai numerosi muretti a secco che proteggono le aree coltivate dagli agenti atmosferici. Tra sassi e terra arida crescono le tipiche piante della macchia mediterranea (mirto, timo, menta, erba querciolina, ruta e asparago selvatico) insieme ad alberi di fico, carrubo, lentisco, gelso maltese, palme, olivi, agrumi, specialmente aranci e limoni. Gli alberi più comuni sono sicuramente gli eucalipti e le mimose australiane. Molto diffuso è il fico d'India, caratteristico anche della Sicilia e delle isole dello stretto che produce frutti gustosi e molto apprezzati, dai colori diversi (gialli, bianchi, rossi), e viene spesso impiegato come siepe di separazione dei terreni e come protezione per campi e orti. Poche sono le specie locali. Tra queste la melitella, un'erba fiorita presente anche in Nordafrica, che deve il suo nome proprio a Malta (Melita è il nome latino dell'isola) e l'erica di Malta, che fiorisce in tutte le stagioni a dispetto dei periodi secchi. Tipicamente mediterranea è la vite, che qui produce uva da vinificazione più che da tavola. Altrettanto comune alle vicine isole dello stretto di Sicilia è il cappero, che stende i suoi cespugli ramificati anche tra le pietraie. All'inizio della primavera l'isola si colora di fiori ed erbe selvatiche, che spuntano dalla roccia e dal suolo pietroso: narcisi, iris, gladioli e margherite, papaveri rossi e gialli crescono liberi e il flore della rosa di roccia ricopre i crinali delle colline. In città, oleandri fioriti bianchi e rosa costeggiano le strade, mentre in estate, il rosso porpora della buganvillea macchia il bianco dei muri delle case. I primi comunque a fiorire, a partire dalla fine di dicembre, sono l'asfodelo e l'urginea marittima, mentre l'ibisco fiorisce tutto l'anno ed è di gran lunga il fiore più diffuso nei giardini.

LA FAUNA

Malta è popolata da una fauna terrestre selvatica che non differisce molto da quella della Sicilia e delle isole vicine: sono presenti numerosissimi conigli e pochi insettivori, come il riccio e la donnola. A Gozo c'è un cane molto particolare, segugio per conigli, il "kelb-tal-fenek", forse discendente dei cani dei faraoni egiziani. Si trovano anche dei rettili non velenosi, alcune specie di serpenti, gechi e lucertole, soprattutto nell'isoletta disabitata di Filfla, dove vive una specie endemica di lucertola, lunga 25-28 cm, a punti rossi e coda biforcuta. L'ambiente non favorisce la presenza di uccelli stanziali; spicca tuttavia l'uccello nazionale maltese, il "merill" (Monticola solitarius), il nostro passero solitario, dal bel piumaggio blu. È una delle poche specie di passeriformi che si sia adattata a vivere lungo i litorali marini, dove riesce a cibarsi anche di molluschi. Gli abitanti delle isole lo apprezzano molto anche per il suo bel canto e per questo lo catturano per tenerlo in gabbia nelle case. L'arcipelago maltese si trova sulla rotta migratoria dall'Europa al Nordafrica e quindi le sue isole costituiscono un'importante area di sosta per i vasti stormi di uccelli migratori: palmipedi, trampolieri e rapaci. Questa sosta costituisce però una vera trappola per questi uccelli, che vengono attesi da molti appassionati di caccia. Da qualche anno Filfla è stata allora dichiarata riserva nazionale e presso la Mellieha Bay è stata creata un'oasi di protezione degli uccelli migratori. Anche le acque mosse del pescosissimo stretto di Sicilia sono ricche delle migliori specie mediterranee. Pesci pelagici come il tonno, la ricciola, lo sgombro, e di scoglio come il dentice, l'orata, il sarago, si affiancano ai numerosi molluschi e crostacei, fra cui l'aragosta. Una presenza particolare nelle acque maltesi è la lampuga (Coryphaena hippurus), già apprezzata dai Romani e descritta da Plinio, Ovidio e Oppiano, qui chiamata "lampuki", un ottimo pesce pelagico che raggiunge la lunghezza di un metro. Il suo pescato costituisce un terzo circa del prodotto annuo totale della pesca maltese.

L'ECONOMIA

Grazie alla sua posizione geografica, Malta è centro di insediamenti commerciali, e ha saputo inoltre sfruttare la posizione di neutralità in campo internazionale, beneficiando di aiuti provenienti dai Paesi occidentali e arabi, non solo sotto forma di prestiti, ma anche di riduzioni del prezzo dei prodotti petroliferi nonché di investimenti nel settore della cantieristica navale. Molto sviluppata è l'attività terziaria, in relazione al commercio, così come sono in crescita le strutture turistiche e alberghiere. L'agricoltura viene praticata dalla minoranza della popolazione e il reddito che ne deriva, in rapporto al prodotto nazionale lordo, è scarso. La bassa produttività è dovuta a fattori climatici e ambientali. Le colture più diffuse sono quelle della patata, degli ortaggi e della vite. Essendo il Paese completamente sprovvisto di risorse minerarie, si sono sviluppate solo piccole e medie imprese dedite alla produzione tessile e alla lavorazione del tabacco. La bilancia commerciale di Malta è in forte deficit a causa delle ingenti importazioni di macchinari, veicoli, generi alimentari e petrolio. Le importazioni sono costituite da prodotti tessili, tabacco e fiori. La rete stradale si estende per 2.000 km; a La Valletta ha sede l'unico aeroporto internazionale del Paese.

CENNI STORICI

Abitata già in epoca preistorica, per la sua posizione centrale nel Mar Mediterraneo, Malta fu oggetto di invasioni dal IX sec. a.C. quando divenne una colonia fenicia. Dal VIII al VI sec. a.C. subì la dominazione dei Greci e dei Cartaginesi e nel 218 a.C. fu conquistata dai Romani con la seconda guerra punica. Con la divisione dell'Impero nel IV sec. passò ai Bizantini (395 d.C.) e visse un periodo di relativa tranquillità per circa quattro secoli. Nell'870 gli Arabi se ne impadronirono e la tennero sotto il loro controllo sino al 1091, quando Ruggero il Normanno la annesse alla Sicilia. Passò quindi agli Svevi e sotto Federico II venne intensificata l'immigrazione di coloni italici a svantaggio dei cittadini musulmani. Dopo la morte di Manfredi (1266), passò agli Angioini e, con la Pace di Caltabellotta, fu degli Aragonesi (1283). Venne dichiarata indipendente nel 1529 da Carlo V che la cedette ai Cavalieri di San Giovanni (chiamati da allora Cavalieri di Malta); conquistata da Napoleone nel 1798, venne occupata dagli Inglesi due anni dopo e nel 1814 divenne formalmente colonia britannica. Gli Inglesi ne fecero una base militare di grande importanza per il controllo strategico del Mediterraneo, soprattutto durante il secondo conflitto mondiale, accordandole l'indipendenza solo nel 1964. Inclusa nell'ambito del Commonwealth, Malta divenne una Repubblica nel 1974. La vita politica dell'isola fu dominata dagli opposti schieramenti del Partito nazionalista e del Partito laburista; dal 1971 al 1987 la scena politica venne occupata da quest'ultimo. Il Governo laburista di Dom Mintoff allontanò dal Paese le basi militari britanniche (1979) e avviò una politica di neutralità, avvicinandosi alla Libia. I nazionalisti, al Governo dal 1987 (riconfermati anche nel 1992) intrapresero una politica più filo occidentale e si impegnarono nel tentativo di valorizzare la storica posizione strategica dell'isola. Posero inoltre tra le priorità di Governo le trattative per l'adesione nell'Unione europea; i negoziati, bloccati nel 1996 dal Governo laburista salito al potere, ripresero nel 1998 con la vittoria dei nazionalisti che stabilirono alla carica di primo ministro Eddie Fenech Adami. L'11 dicembre 1999 il Consiglio dell'Ue inserì Malta nel primo gruppo di Paesi destinati a entrare nell'Unione: lo stesso anno Guido De Marco divenne presidente della Repubblica. Le elezioni legislative dell'aprile 2003 decretarono la vittoria del Partito nazionalista di Adami, sostenitore dell'ingresso nell'Ue, che avvenne il 1° maggio 2004. Nel marzo 2004 fu eletto primo ministro Lawrence Gonzi, che successe ad Adami, divenuto presidente della Repubblica il 4 aprile. Le consultazioni per il rinnovo del Parlamento europeo nel giugno 2004 furono vinte dal Partito laburista che, con il 48% dei voti, superò il Partito nazionalista del primo ministro Gonzi, fermatosi al 39,7%. Nel luglio 2005 il Parlamento maltese ratificò la Costituzione europea.

LA CAPITALE

La Valletta

(7.173 ab.). Capitale di Malta, sorge sulla costa nord-orientale dell'isola. Venne fondata nel 1566 come roccaforte contro i Turchi e derivò il nome dal Gran Maestro dei Cavalieri di San Giovanni, G. Parisot de la Valletta. Conquistata da Napoleone nel 1798, fu ripresa dai Maltesi nel 1800 con l'aiuto degli Inglesi e fu sede del governatore britannico fino al 1964. Del passato storico sono rimaste numerose testimonianze quali l'imponente cinta muraria, la chiesa di San Giovanni, il Palazzo del Gran Maestro (fine XVI sec.) e la chiesa di Gesù e San Francesco del XVII sec. Valletta è un centro commerciale e turistico. Rilevante è anche la cantieristica navale, oltre alle industrie tessili, alimentari e alla manifattura del tabacco.

Panorama del porto di La Valletta

Panorama del porto di La Valletta

La città dei Cavalieri

Quando l'Ordine Ospitaliero di San Giovanni approdò con il suo apparato militare-infermieristico a Malta, nel 1530, gli unici due insediamenti degni del nome di "città" erano Mdina e Birgu, successivamente denominata Vittoriosa, dove Philippe Villiers de l'Isle-Adam iniziò a insediarsi con tutta la sua corte, preoccupandosi inizialmente di rinforzare solo le difese esistenti e di studiare in quali altri punti del bacino portuale fosse indispensabile costruire delle fortificazioni. La consulenza dell'ingegnere militare italiano Antonio Ferramolino, chiamato dal Gran Maestro de Homedes, evidenziò subito nella estremità della penisola di Sceberras un punto chiave da difendere, ma l'Ordine fortificò solo il lato meridionale del porto attorno a Birgu. Con l'attacco turco del 1551 la necessità di difendere la punta di Sceberras divenne evidente: un anno dopo fu completato Fort St. Elmo. La prima iniziativa che prese il francese Jean Parisot de la Vallette nel 1558, quando venne eletto Gran Maestro, fu di chiamare l'ingegnere militare pescarese Bartolomeo Genga, che però morì prima di poter lavorare al progetto di una nuova città. Nel 1562 arrivò a Malta un altro ingegnere militare, Baldassarre Lanci, da Urbino, con il beneplacito di papa Pio IV. Ma i Turchi fermarono con il Grande Assedio del 1565 ogni progetto, installandosi proprio sulla penisola di Sceberras per bombardare Birgu. Nell'inverno 1565-66 papa Pio V, conscio del pericolo corso dalla cristianità e grato ai Cavalieri per la valorosa prova di resistenza inviò a Malta l'architetto della famiglia de' Medici, Francesco Laparelli, per impostare nel più breve tempo possibile imponenti opere di difesa che consentissero ai Cavalieri, stremati, di riuscire a fermare ancora una possibile recrudescenza della forza ottomana. Con il contributo dei maggiori sovrani d'Europa, oltre che del papato, e con il solerte lavoro di Laparelli che in soli tre giorni tracciò il piano di fondazione della nuova città, iniziarono i lavori di costruzione: 8.000 uomini si sparpagliarono per la penisola aggredendone il suolo con un ritmo ossessivo. De la Vallette morì prima di insediarsi nel nuovo nucleo urbano, ma ebbe l'onore di legare il proprio nome alla sua storia. A fianco di Laparelli lavorarono Gabrio Serbelloni, architetto del re di Spagna Filippo II e l'architetto maltese Gerolamo Cassar. L'italiano Pietro del Monte San Savino, successore di de la Vallette, mantenne così intenso il ritmo di costruzione che il 17 marzo 1571, anno della battaglia di Lepanto, l'Ordine si trasferì nella nuova capitale, non ancora completata, ma già abitabile. A Laparelli, deceduto a Creta, subentrò l'attivissimo Cassar che seguì la costruzione del palazzo del Gran Maestro, della co-cattedrale di San Giovanni, di sette auberges, di altre tre chiese e di numerose abitazioni private. Per accelerare il completamento della città, l'Ordine adottò una legislazione severa connessa alla lottizzazione del suolo e ai regolamenti edilizi: gli acquirenti dei lotti erano obbligati a iniziare la costruzione entro sei mesi dall'acquisto e a completare l'opera entro l'anno seguente, pena la decadenza della proprietà del lotto stesso. Non erano ammesse strutture esterne al lotto ed era obbligatoria la realizzazione di adeguati impianti di riserva idrica e di allacciamento al sistema fognario. I proprietari di lotti posti all'incrocio di due strade erano obbligati ad abbellire gli angoli degli edifici con nicchie e statue, visibili ancora oggi. Nei sec. XVII e XVIII, diminuendo progressivamente il pericolo turco, l'Ordine spese somme importanti per completare, migliorare, decorare la propria capitale, che da gemma rinascimentale progettata sulla carta, divenne un gioiello del barocco, brillante di centinaia di sfaccettature. Nonostante le pesanti distruzioni belliche operate dai bombardamenti del 1942, Valletta ha mantenuto intatto il suo fascino sei-settecentesco, rimanendo dopo quattro secoli, la capitale dei Cavalieri, la città di Laparelli e di Cassar.

Luoghi e monumenti d'interesse storico-artistico

City Gate è la porta della città, realizzata nel 1964 in sostituzione della precedente St. George's Gate. La risistemazione dell'ingresso alla città è stata affidata nel 1989 all'architetto genovese Renzo Piano. Appena superato il portale si apre Freedom Square, da cui inizia Republic Street. Sulla destra si notano le rovine dell'Opera House, distrutta dai bombardamenti del 1942. Venne edificata nel 1866 dall'architetto Barry ideatore anche della Royal Opera House di Londra.

St. James Bastions è la poderosa cinta muraria difensiva che separa Valletta da Floriana, ulteriormente protetta da un fossato. Nel 1640 il Gran Maestro de Lascaris Castellar pensò di trasformare il fossato in un canale navigabile che mettesse in comunicazione le acque di Marsamxett Harbour con quelle di Grand Harbour, ma il progetto rimase sulla carta. Con la sua impressionante profondità, il fossato evidenzia la grandiosità delle opere difensive. All'interno dei bastioni si trovano St. James cavalier e St. John's cavalier, strutture difensive sopraelevate per reggere bocche da fuoco e praticabili all'interno come armerie o depositi di polveri. St. John's cavalier ospita dal 1968 l'ambasciata del Sovrano Ordine Militare Ospitaliero di San Giovanni di Gerusalemme e di Rodi, la cui sede è a Roma.

La chiesa di Nostra Signora della Vittoria fu la prima eretta a Valletta nel 1566 dai Cavalieri, su disegno di Laparelli e Cassar, per commemorare la vittoria sui Turchi. Nel 1690 il Gran Maestro Perellos fece modificare la facciata aggiungendo un busto del papa Innocenzo XI. All'interno la volta è affrescata da Alessio Erardi.

L'Auberge de Castille fu progettato da Gerolamo Cassar nel 1574 per la langue spagnola, sito in uno dei più bei punti della città, venne notevolmente ritoccato nel 1744 da Domenico Cachia e Andrea Belli. La corte interna è circondata per tre lati da un porticato su due piani. Un elegante scalone porta al primo piano. Oggi è la sede degli uffici del Primo Ministro.

Gli Upper Barracca Gardens si chiamavano un tempo il "belvedere d'Italia" ed erano usati dai Cavalieri italiani come campo di gioco e parco di divertimenti. Il colonnato, del sec. XVIII, originariamente era coperto, ma dopo che da qui prese il via la "rivolta dei preti", organizzata dal clero maltese nel 1775 per scalzare il Gran Maestro Ximenes, il tetto venne tolto al fine di impedire pericolosi assembramenti di folla. Sotto ai giardini si estende Lascaris Wharf, su cui si trova Custom House, la dogana del sec. XVIII, costruita da Giuseppe Bonici.

St. James Church. All'incrocio con Melita Street si incontra la chiesa dedicata a San Giacomo, St. James Church, eretta nel 1612 per i Cavalieri di Castiglia e Leon e ricostruita nel 1712 da Giovanni Barbara. La pianta ovale e la stretta facciata riccamente decorata ricordano alcune chiese barocche romane.

Castellania era la sede del tribunale civile e penale: iniziato nel 1748 da Francesco Zerafa, il palazzo venne completato da Giuseppe Bonici nel 1760, durante il governo del Gran Maestro Pinto. I gruppi marmorei sulla facciata rappresentano la Giustizia e la Verità. Sull'angolo sorge la colonna dove i colpevoli di reati minori venivano frustati o messi alla gogna. In quest'edificio, divenuto nel 1896 un ufficio del Ministero della Sanità, l'insigne medico e archeologo Themistocles Zammit isolò nel 1905 il bacillo della brucellosi, la febbre maltese. Lungo Merchant Street si incontra il Monte di Pietà e Redenzione, qui trasferito nel 1773 per volere del Gran Maestro Ximenes. Di fronte si trova Municipal Palace: edificata nel 1720 da Romano Carapecchia sotto il governo del Gran Maestro Zondadari, la Banca Giuratale era la sede municipale per la riscossione delle imposte.

St. Paul's Shipwreck Church, costruita da Gerolamo Cassar e dedicata al naufragio di San Paolo, venne modificata dall'architetto Garagona ancora nel sec. XVI e successivamente nel 1680 da Lorenzo Gafà. Nell'impianto a croce latina di 35 metri per 22, dimensioni notevoli per Valletta, spiccano la cupola ovale e la facciata del 1885 di Nicola Zammit. La statua di legno dorato di San Paolo, scolpita da Melchiorre Gafà, viene portata in solenne processione ogni 10 febbraio, ricorrenza del naufragio del Santo.

L'Auberge de Provence, disegnato da Cassar nel 1571, venne ultimato nel 1575. Nel 1638 la facciata fu modificata secondo lo schema attuale a due ordini di colonne, dorico al piano terreno e ionico al primo piano. Completamente restaurato nel 1990, ospita il National Museum of Archaeology, che raccoglie i pezzi più significativi dell'archeologia maltese. Tra questi spiccano le celebri statuette in terracotta come la "Donna dormiente", proveniente dall'ipogeo di Hal Saflieni, la "Venere di Malta", dal tempio di Hagar Qim nella zona Sud dell'isola e l'enorme "Signora grassa", trovata a Tarxien. Numerosi anche i reperti del periodo fenicio, punico e romano; tra questi, il Cippus, doppia stele di preghiera con iscrizione bilingue (greco e fenicio) sul basamento, che ha permesso di decifrare l'alfabeto fenicio.

St. John's Co-Cathedral si trova in St. John's Street, traversa di Republic Street. Immediatamente dopo l'insediamento a Valletta, i Cavalieri sentirono la necessità di costruire una nuova chiesa conventuale dedicata al loro santo patrono, San Giovanni Battista, che non solo soddisfacesse le necessità di affratellamento fra le varie langues attraverso il culto in un luogo comune, ma che fosse in grado di rappresentare degnamente la potenza, la gloria e la ricchezza dell'Ordine. Commissionata a Gerolamo Cassar nel 1573, fu terminata in soli quattro anni nel 1577, grazie ai fondi messi a disposizione dal Gran Maestro de la Cassière, desideroso di conferire alla nuova città un volto monumentale. La chiesa venne consacrata nel 1578 e nel 1816 fu elevata al rango di co-cattedrale, condividendo il ruolo con St. Pawl a Mdina. All'impianto originario vennero aggiunti nel 1598 la sagrestia, nel 1603 l'oratorio e nel 1736 la loggia. Gerolamo Cassar, interpretando le composite necessità dei suoi committenti, progettò una facciata di grande equilibrio e monumentalità rinascimentale, pur in una semplicità di elementi architettonici adeguata alla vocazione militare, oltre che religiosa, dei Cavalieri. Il portale, fiancheggiato da due colonne, è sormontato da una balconata con finestra, quasi fosse un edificio civile. Nel timpano campeggia un bronzo del Redentore di Alessandro Alguardi. Alla semplicità dell'impianto interno, impostato su una grande navata centrale lunga 58 m, larga 15 e alta 19, con cappelle laterali, si contrappone una decorazione straordinariamente sontuosa realizzata con una varietà di materiali, di colori, di stili che si sono succeduti e stratificati nel tempo. Il pavimento è un'ininterrotta sequenza di oltre 400 pietre tombali, in marmi policromi, di Cavalieri provenienti dalla più rappresentativa nobiltà europea dal Cinquecento al Settecento. La volta è il frutto dell'ambiziosa grandiosità dei fratelli Rafael e Nicolas Cottoner, che si succedettero alla carica di Gran Maestro dal 1660 al 1680, e dell'arte di Mattia Preti, che impiegò una tecnica originale (olio direttamente su pietra, sfruttando la porosità della globigerina maltese) per affrescare, nel corso di 5 anni, 18 episodi della vita di San Giovanni Battista.

National Library. Ancora su Republic Square prospetta il palazzo della National Library, la Biblioteca Nazionale voluta dal Gran Maestro de Rohan e progettata da Stefano Ittar nel 1796. Ogni Cavaliere, alla sua morte, doveva lasciare, come parte del quinto dei suoi beni, tutti i propri libri. Grazie a questo sistema di raccolta e alle numerose donazioni tra i sec. XVIII e XIX, oggi la biblioteca dispone di un patrimonio di circa 60.000 volumi, 1.250 manoscritti miniati, 50 incunaboli, oltre ai preziosi archivi dell'Ordine, raccolti in oltre 6.000 cartelle, che datano dal 1083. All'ingresso si trova il busto del poeta Dun Karm, autore dell'inno nazionale.

Il Palazzo del Gran Maestro (Great Master's Palace) occupa un intero isolato affacciato su Palace Square. Gerolamo Cassar iniziò i lavori nel 1571 componendo un'architettura asciutta e severa, con poche concessioni alle decorazioni. Il suo progetto prevedeva in facciata un solo portale: il secondo fu aggiunto dal Gran Maestro Manoel Pinto, che intervenne anche sulle due ampie balconate d'angolo per conferire all'intero edificio una simmetria che Cassar non aveva voluto dargli. Il palazzo è oggi la sede del Parlamento e degli uffici del Presidente della Repubblica. Dal portale di sinistra si accede al cortile di Nettuno, dalla statua del dio del mare, forse del Giambologna, qui posizionata nel 1861. La Council Chamber, detta anche Tapestry Chamber, "sala degli arazzi", era la sede dell'assemblea dei Cavalieri, utilizzata anche dal Parlamento maltese tra il 1921 e il 1976. Le pareti sono decorate da 10 arazzi rappresentanti scene dal Nuovo Mondo, donate dal Gran Maestro Perellos nel 1710 e conosciute con il nome di Tentures des Indes. La State Dining Room, la "sala da pranzo", posta a fianco della scala elicoidale, caratterizzata da bassi gradini per consentire ai Cavalieri la salita anche indossando pesanti armature, fu danneggiata durante la seconda guerra mondiale. Vi sono esposti alcuni ritratti di reali inglesi, da Giorgio III sotto il cui regno Malta divenne un dominio della Corona, a una giovane Elisabetta II. La contigua Hall of St. Michael and St. George era la Sala del Gran Consiglio, che comprendeva tutti i dignitari di Malta e i rappresentanti delle langues: il Gran Maestro sedeva su un trono tra il vescovo e il priore di San Giovanni. La sala è decorata con 12 scene del Grande Assedio dipinte da Mateo Perez d'Alecio. La galleria in legno, finemente decorata con scene della Genesi, proviene da una nave dell'Ordine, forse la Great Carrack, con cui i Cavalieri navigarono da Rodi a Malta. In quelle che una volta erano le stalle del palazzo, si visita l'Armoury Museum, fino al 1976 sistemato al primo piano, nell'ampia sala che fu allora riorganizzata per ospitare il Parlamento. Dopo la morte, tutto l'armamento di un Cavaliere diventava proprietà dell'Ordine e così, nonostante le sottrazioni napoleoniche e le dispersioni britanniche, la collezione di armature e armi comprende ancora oggi oltre 5.000 pezzi datati dal sec. XVI al XVIII, fra cui l'armatura di Alof de Wignacourt e quella di de la Vallette, entrambe di splendida fattura italiana.

Fort St. Elmo, al termine di Republic Street, sorge sul sito di una torre di guardia del 1481. Nel 1551 fu costruito un primo forte a stella, che durante il Grande Assedio resistette per ben 31 giorni ai bombardamenti incessanti dei Turchi, effettuati dalle alture meridionali della penisola di Sceberras. Dopo la vittoria, Laparelli gli diede la forma attuale, che venne completata con ulteriori aggiunte nel 1687 da Grunenberg e nel 1790 da de Tigné. Gli inglesi alla fine dell'Ottocento si limitarono a pochi interventi, basati più sul posizionamento degli armamenti che non sulla modifica delle strutture. Oggi il forte ospita l'accademia di polizia e il National War Museum. Qui sono esposte la George Cross, conferita a Malta da re Giorgio VI per il valore dimostrato nel 1942 e inserita nella bandiera della Repubblica, e il biplano Gloucester Cladiator soprannominato Faith (Fede), unico superstite dei tre soli aerei presenti sull'isola allo scoppio della guerra.

Il Manoel Theatre, situato in Old Theatre Street in un edificio anonimo che rende insospettabile la presenza di un teatro, fu costruito dal Gran Maestro de Vilhena nel 1731. È ritenuto uno dei più antichi ancora in funzione in Europa. I suoi 650 posti sono sistemati nei tre ordini di palchi, più platea e loggione, disposti nella pianta a ferro di cavallo. La prima rappresentazione venne tenuta il 19 gennaio 1732 dai Cavalieri della langue italiana che recitarono la tragedia Merope di Scipione Maffei.

L'Auberge d'Aragona, costruito da Gerolamo Cassar nel 1571, è il più piccolo e il più vecchio degli auberge di Valletta. La sua semplice facciata è caratterizzata dalle finestre maltesi a tripla modanatura. All'interno la bella corte è piantumata ad aranci e circondata da un portico. Oggi l'edificio, sito in West Street, è adibito a uffici pubblici. A fianco sorge la Church of Our Lady of Pilar, la chiesa della langue, costruita nel 1670 e dedicata alla Vergine di Saragoza. L'interno è sontuosamente decorato, in particolare nell'altare maggiore.

The Holy Infirmary (la Sacra Infermeria) fu uno dei primi edifici a essere costruito dai Cavalieri nella nuova città, affacciato sulle acque di Grand Harbour, a testimonianza della profonda vocazione, quasi una missione, per l'assistenza ai malati. Iniziata nel 1574, disponeva di una sala capace di ospitare fino a 600 malati sistemati in 300 letti doppi, protetti da zanzariere d'estate e da coperture in lana d'inverno. Anche gli inglesi ne mantennero la funzione ospedaliera fino alla seconda guerra mondiale, quando la distruzione fu pressoché totale.

I Lower Barracca Gardens, impiantati su parte del bastione di Castiglia, prospicente le località di Vittoriosa e Senglea, ospitano un tempietto dorico, eretto nel 1810 e dedicato a sir Alexander Ball, primo governatore inglese, che aveva guidato i maltesi alla rivolta contro i francesi nel 1799. Vicino a questo sorge il Malta Siege Memorial, monumento alla resistenza dell'isola durante il 1942.

Il National Museum of Fine Arts, all'interno della settecentesca Admiralty House, raccoglie opere dei maggiori pittori che hanno operato sull'isola, dal sec. XV al XX. Fra le numerose opere esposte si segnalano Cristo il Redentore di Guido Reni, le stanze dedicate a Mattia Preti, nonché dipinti di Tintoretto, Tiepolo e de Ribera.

PICCOLO LESSICO

Ordine di Malta

Ordine religioso militare istituito (XI sec.) con il nome di Ospitale di San Giovanni a Gerusalemme al fine di assistere i pellegrini. Partecipò poi (XII sec.) alla conquista e alla difesa della Terrasanta con i Crociati; dopo la perdita di Gerusalemme (1187), la sede dell'ordine fu portata a San Giovanni d'Acri. Caduta quest'ultima (1291) si stabilì a Cipro e poi a Rodi (1308), asserragliandovisi come estremo baluardo della cristianità contro l'avanzata islamica. Nel 1522, infine, occupata l'isola greca dai Turchi, la sede dell'ordine venne ricostituita sull'Isola di Malta (1529), da dove continuò la lotta contro i Turchi e i pirati barbareschi e levantini. Cacciato da Napoleone, l'ordine di Malta si trasferì a Roma (1834).

ALTRI CENTRI

Rabat

(13.000 ab.). Città della Repubblica di Malta. In questa città a Ovest della capitale, risalente all'epoca romana, sono conservate importanti catacombe di martiri paleocristiani del III-IV sec., quali i complessi ipogei di St. Paul e di St. Agatha (qui si possono ammirare anche 31 affreschi datati dal XII sec. al XV sec. in stile italo-bizantino, dedicati a episodi della vita della santa). Dopo la conquista araba del IX sec., il suo territorio perse importanza in favore della vicina Midna (infatti i saraceni nominarono Midna, che significa città fortificata, la città alta e Rabat, vale a dire sobborgo, l'area rimanente). Con i Cavalieri di Malta, a partire dal XVI sec., Rabat riprese a svilupparsi autonomamente, accogliendo nuove e importanti opere che i vari Gran Maestri dell'Ordine vi fecero edificare: dall'ospedale, il primo costruito a Malta, al collegio, alle numerose chiese.

Mdina

(1.000 ab.). Città della Repubblica di Malta. Fu l'antica capitale dell'isola, detta anche la "Città silenziosa". Situata sulle alture centro-occidentali del Paese, a poca distanza da Rabat, è la città con il tessuto urbano antico più intatto e meglio conservato, con begli esempi di architetture normanne e con minimi interventi dell'epoca dei Cavalieri. Il suo nome si deve ai Saraceni, che arrivarono a Malta intorno all'anno 870, circondando la città con alte mura difensive e separandola dalla vicina Rabat. La Cattedrale di St. Paul rappresenta il più elegante ed equilibrato esempio di barocco maltese, sintesi delle influenze romane, siciliane e rinascimentali italiane. Risalente al 1419, fu ricostruita nelle nuove forme all'inizio del 1700.

Victoria

(6.000 ab.). Città della Repubblica di Malta, capoluogo dell'isola di Gozo. Situata al centro della seconda isola dell'arcipelago maltese, su un'altura dominante il territorio sottostante, la città si chiamava un tempo Rabat, ma nel 1897 cambiò nome in onore della Regina Vittoria (1837-1901). Le sue origini risalgono ai primi insediamenti dell'Età del Bronzo; in seguito vi risiedettero fenici e romani, che per primi utilizzarono il luogo dove oggi sorge la Cittadella per elevarvi un'acropoli. All'interno della stessa Cittadella spiccano la bella Cattedrale di Santa Maria, riedificata nel 1697 sulle rovine di un precedente santuario, e ben 4 musei: l'Archaeological Museum, il Folklore Museum, il Natural History Museum e l'Armory (dove sono esposte armature e strumenti di battaglia dell'epoca dei Cavalieri).

Malta in Europa

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